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lunedì, maggio 31 [07:48]

100! 

Questo infatti e' il post numero 100 di questo blog. Un bel passo in avanti rispetto al primo Pufff!, che si e' fermato a 87. Ma, statistiche a parte, oggi registriamo la partenza di Mark per la sua RnR. In realta' doveva partire ieri, ma il volo e' stato cancellato per maltempo. Ora, dovete sapere che "maltempo" qui (per quanto riguarda i voli) vuol dire ben poco. In realta' basta che sia appena appena un po' piu' nuvoloso del solito per annullare un volo per maltempo. Il fatto e' che i piccoli Beechcraft dell'UNHAS non sono attrezzati per l'atterraggio automatico, e funzionano solo in manuale. Per cui possono decollare, ma se per un motivo qualunque dovessero riatterrare non potrebbero farlo in sicurezza, per cui in genere preferiscono cancellare il volo. Ultimamente l'UNHAS ha comprato nientemeno che un Boeing poco usato revisionato monoproprietario mai incidentato come nuovo, ma lo usa solo per i voli della domenica che sono notoriamente piu' affollati. Per il resto la flotta si riduce a tre Beechcraft e un Fokker. Da cui la vecchia battuta per cui l'UNHAS ha tre "bitch" ma solo un "fucker"... va be'...

Insomma, Mark parte e va in Kenya, visto che la telenovela del suo visto sul passaporto non si e' risolta. Qualcuno a Islamabad ha fatto qualche errore di troppo... io parto domani con la solita trafila: giorno perso a Islamabad, dove pero' ritrovero' Caterina che mi portera' in piscina, poi Dubai un paio d'ore la notte, poi Roma il 2 mattina. Il 3 abbiamo la famosa cena con Simone, Andrea (che arriva apposta dall'Africa), Claudia (che torna dalla luna di miele) e non so chi altro... fraschettata furibonda a colpi di salsicce, prosciutto e porchetta. Chi si vuole unire, mi faccia una telefonata.

Parlare del tristo ormai e' come sparare su un impiegato cieco e paralitico della Croce Rossa. Per cui non lo faro'. Parlero' invece di Ebadi, che se non sbaglio ho gia' nominato tempo fa. Il bravo ragazzo che mi raccontava dei Talebani e della loro simpatia. Be', ieri ho avuto un altro scambio di idee con lui, e mi ha detto che non gli piacerebbe vivere in Europa perche' OK, ci sono le belle citta', le belle ragazze, le auto, e tutto quanto, ma e' troppo costosa. Ci sono problemi di soldi, che non bastano mai. Qui in Afghanistan, invece, quello che guadagna e' piu' che sufficiente per mandare avanti la sua famiglia, e non ha problemi economici. Gli ho detto che la cosa mi faceva piacere. Quello che non gli ho detto, ma che avrei tanto voluto dirgli, e' che per quanto mi riguarda preferisco mille volte avere problemi di soldi in un posto pieno di cinema, ristoranti e pub, in cui posso passeggiare la notte senza paura che mi sparino addosso, e lasciare a lui la pur interessante attivita' di passare le sere a casa a contarsi un gruzzoletto che non avra' mai modo di godersi.

Di ACORD cosa dire... Susana e' contenta, quindi sono contento anch'io. Negli ultimi due giorni ho importato nuovamente tutti i dati da tutte le vecchie versioni, i vecchi backup, i vecchi quant'altro, e ho scritto un par di chili di codice per eliminare i duplicati. E' andata meglio di quanto pensassi, e adesso e' rimasta solo una manciata di record da verificare manualmente. Oggi lascero' un po' di istruzioni al demente, sperando che in questa settimana non mandi a vacche tutto il lavoro fatto. Per inciso, ieri si parlava di musica - o meglio, lui ne parlava, io cercavo di lavorare. E' ritornato sotto con questa storia del loro cantante schioppato 30 anni fa, ma che ancora adesso e' il piu' famoso e il piu' amato, il tutto sempre ascoltando questa nenia afghana del tutto uguale alle altre mille sentite finora. In un accesso di cattiveria e odio profondo gli ho sparato a palla i primi 30 secondi di "Asche zu asche" dei Rammstein. E' impallidito e ha borbottato qualcosa sulla decadenza occidentale. Poi pero' ha abbassato il volume.

domenica, maggio 30 [15:44]

Aggiornamento rapido 

Il tristo e' tornato. Ha ricominciato a sparare mazzate, aspirare rumorosamente il suo maledetto te', ridimensionare le finestre di Windows, appisolarsi dopo pranzo, regolare il condizionatore a 45°C circa... Fortunatamente dopodomani me ne vado... la mia RnR e' ormai vicina. Tutto e' pronto, o quasi: biglietti, documenti vari, nulla osta di sicurezza, guest house a Islamabad con autista, due splendidi visti sul mio LP nuovo di zecca (non vedo l'ora di arrivare all'aeroporto di Islamabad...). L'unica cosa e' che ancora non mi hanno pagato ne' Aprile ne' Maggio...

Che altro dire? C'e' ancora un po' di tensione nell'aere, siamo ancora "sconsigliati" dall'andare troppo in giro. Quindi niente compere, stavolta... sara' per la prossima. Be', insomma, pero' qualche pistacchio lo riporto...

giovedì, maggio 27 [08:32]

Varie 

Questo e' proprio il paese delle sorprese. Ieri pomeriggio ero qui nel mio container tutto preso dall'importazione dei dati in ACORD, quando a un certo punto sento una vampata di calore. "Gesu', sto invecchiando!", ho pensato. Pero' noto qualcosa alle mie spalle... mi giro e al di la' della finestra vedo delle fiamme. Qualcosa aveva preso fuoco proprio al di la' della parete del container, in pratica quasi sotto di me. A un passo dalla marea di cavi elettrici che (626 e 46/90 qui sono come sportelli per biciclette: del tutto superflue) corrono sopra, sotto e accanto al container. Ho cosi' "scoperto" che i pochi metri di spazio tra il retro del nostro container e il muro di cinta del compound vengono usati come una specie di discarica per cartoni, latte di vernice, pittura, plastica e qualsiasi altro materiale di scarto vi venga in mente. Non ci avevo mai fatto caso prima. O per il sole, o perche' qualcuno ci ha lanciato una sigaretta, o semplicemente per autocombustione, un cartone intriso di vernice ha preso fuoco.

Ovviamente un estintore qui non ce l'abbiamo... mi sono precipitato fuori e ho cercato di spengnere il fuoco con quello che avevo, compreso il te' nel thermos... ma sapete com'e' il fuoco chimico, e' un ragazzo ostinato e non ne vuole sapere. Quindi sono andato nel magazzino qui vicino a chiedere in prestito un estintore, ma (data l'urgenza) ho fatto il fondamentale errore di saltare a pie' pari la procedura di handshaking afghana: il "come va?", "tutto bene, e tu?", "la salute?", "il cane, il cammello e il canarino?", e cosi' via. Per fortuna il tizio in cui mi sono imbattuto e' un ragazzo che conosco, per cui non si e' mostrato troppo offeso. Pero' ha messo su un po' di broncio, mostrando solo un tiepido interesse per il mio discorso su un certo fuoco vicino un certo container. Solo quando gli ho detto che "l'incendio" era anche vicino al suo magazzino, allora si e' precipitato a prendere un estintore e si e' scapicollato a spegnerlo. Giusto in tempo, direi, visto che ormai le fiamme erano vicine al condizionatore d'aria e ai cavi della corrente. Non vi sto a raccontare dei due anziani giardinieri, accorsi anche loro con un tubo d'irrigazione, e della gag alla Gianni e Pinotto che hanno sceneggiato, con uno (svociato) che urlava all'altro (probabilmente sordo), 40 metri piu' in la', di aprire di piu' il rubinetto perche' l'acqua non arrivava, e quello che non capiva un cappero e completamente panicato andava di qua e di la' senza sapere bene che fare...

Ieri sera invece cena in giardino in Guest House 2 per il compleanno congiunto di un po' di gente, tra cui nientemeno che la lider maxima Susana. Gran bella cena, con riso Qabuli, pollo al curry, insalata di spinaci e sesamo, grigliata di kebab di agnello e beveraggi vari. Mi sono poi intrattenuto un po' a chiacchierare del piu' e del meno con la gran donna, che non vedevo da settimane. Ovviamente si finisce a parlare di ACORD, e con mia grande sorpresa mi racconta che e' contentissima, che finalmente riescono a vedere dei dati, che grazie a "lui" hanno scoperto degli errori nei progetti passati, ecc. ecc. Il che, ovviamente, mi ha fatto molto contento.

Sembra quasi tutto pronto per la mia prossima RnR. Saro' a Roma dal 2 al 6 giugno, e il 3 giugno abbiamo gia' organizzato una cena in fraschetta con Simone, Andrea, Claudia e chissa', magari anche un altro paio di persone del "gruppo festaiolo" dei mesi scorsi. Purtroppo Mark non ci sara', visto che qualcuno a Islamabad ha pasticciato con il suo visto sul passaporto. Io invece ho il mio bel lasciapassare azzurro, debitamente vistato. Agli aeroportuali di Islamabad gli verra' un attacco di bile...

mercoledì, maggio 26 [02:26]

Aggiornamento sicurezza 

C'e' un pochino di tensione, nell'aere. L'altro ieri mattina c'e' stato un altro attentato sulla Jalalabad Road (che e' sempre la strada che esce da Kabul verso est, quella dove si trova il Supreme). "Qualcuno" ha lanciato due granate contro due automezzi militari norvegesi. La prima ha mancato completamente il bersaglio e non ha fatto danni, mentre la seconda ha preso uno dei due mezzi e ha ucciso un militare, ferendone un altro. E' il primo militare norvegese che muore in Afghanistan, onore quanto mai dubbio e opinabile... Non e' che ci siano ulteriori restrizioni, ci e' stato solamente consigliato, come sempre in questi casi, di fare attenzione, non andarcene "troppo" in giro (ma che vuol dire???), evitare i posti affollati, ecc. ecc.

Comunque, per non perdere le buone abitudini, stasera siamo andati a cena all'"Elbow" con Mark, Michelle (l'americana a capo del Sub-Area Office di Bamyan), David e Craig (che nomino qui per la prima volta, quindi non perdete tempo a chiedervi chi sono), e due membri della Evaluation Mission arrivata da Roma qualche giorno fa. Nella fattispecie, la mitica Alice Carloni Stewart e Silvia Kauffman, che potrebbe benissimo essere la sorella gemella di Michael Wincott, per quanto gli somiglia. E adesso vorrei proprio sapere quanti di voi sanno chi cavolo e' Michael Wincott... . Comunque, niente di che. Abbiamo mangiato le solite cose buone, in quantita' ridotte, e speso in una sola sera quanto in genere spendiamo in una settimana.

E con questa serata, anche sull'Elbow, cosi' come sul German Restaurant e sul Gandamak Lodge, crocione sopra.

(... OK, OK, saro' buono... Michael Wincott e' un attore che ha fatto un sacco di film - ad esempio era il cattivo in "Il Corvo" con Brandon Lee)

domenica, maggio 23 [19:08]

Week end (2) 

Venerdi' molto piu' tranquillo. Non ho fatto praticamente niente. Ieri mi sono alzato con molta flemma verso mezzogiorno, ho traccheggiato un po', e nel pomeriggio sono andato in piscina. Ebbene si', la piscina dell'UNICA ha finalmente aperto i battenti. Non che sia una grande cosa... una ventina di metri, con l'acqua ghiacciata e pure parecchio zozza... ma, infine, ho potuto prendere un po' di sole, che in questi giorni ha ripreso a picchiare vigoroso. Provero' ad andarci piu' spesso...

Sulla via del ritorno riceviamo la chiamata di Maarten che cerca un passaggio per tornare a casa, dall'ufficio. Visto che non avevo nulla da fare, dico all'autista di fare una deviazione e andarlo a prendere. Lo carichiamo, e tra una chiacchiera e l'altra arriviamo a casa sua, mi invita a bere qualcosa, continuiamo a chiacchierare, alla fine si fanno le otto... e siamo andati a cena al B's Place. Insalatina per gradire e poi il mitico Tuscany Fillet, che ancora rimane il mio piatto kabulliano preferito. Di nuovo a casa sua, altra birretta, e infine a casetta. Tutto qui. Che post noioso...

Week end 

Week end indaffarato come al solito. Giovedi' sera e' stato un mezzo delirio... siamo usciti, Mark ed io, con queste sue amiche, Jaclyne l'olandese, Caroline la mezza francese e mezza americana, e altra gente. C'era una specie di festa per la partenza di Caroline. Cenetta a buffet, discreta, musica tranquilla, atmosfera rilassante. A un certo punto Jaclyne si sveglia e dice "Andiamo alla festa della BBC!". Ora, dovete sapere che pochi minuti prima Maarten mi aveva chiamato dicendo di stare alla larga da quella festa, che era un mortorio, tranne alcuni afghani ubriachi che molestavano le ragazze presenti. Avviso la compagnia, ma non ne vogliono sapere: andiamo alla festa della BBC. Ci troviamo di fronte una massa spropositata di gente, 99% della quale di sesso maschile. Banda musicale afghana seduta per terra, a bere alcool, fumare canne e cantare canzoni afghane. Gente ubriaca da tutte le parti. Insomma, scappiamo.

Che si fa? "Andiamo alla festa della HALO!". La HALO e' una NGO. Si da' il caso che poco prima mi chiama Maarten e mi dice che sta andando alla festa della HALO, e mi fara' sapere. Mi richiama poco dopo e mi dice di non averla trovata. Ma la compagnia non si scoraggia, montiamo in macchina e andiamo alla ricerca della HALO. In tutto questo le 2300 sono abbondantemente passate, ma Jaclyne ci assicura che a casa sua un divano lo troviamo. Giriamo in macchina per mezz'ora, ma della HALO nessuna traccia. Mark si scoccia e si fa lasciare vicino "casa". Continuiamo nella ricerca e infine troviamo questa famosa HALO. Entriamo, e troviamo mezza dozzina di sfigati seduti a un tavolo che cenavano a lume di candela. Si sono rianimati alla vista di tutte queste persone, e hanno fatto di tutto per convincerci a rimanere. "Dai, mettiamo la musica, troviamo da bere, qualcosa facciamo, ci divertiamo, rimanete, rimanete...". In pratica la festa eravamo noi. Scappiamo anche dalla HALO.

Dove si va? All'Elbow, gira voce che ci sia una festa. Arriviamo all'Elbow. E' chiuso. Ultima chance: un tipo ci dice che in Flower Street c'e' una festa. Andiamo in Flower Street e finalmente (era circa l'una), troviamo la nostra bella festa. Gente allegra, beveraggi, musica (che, in mancanza di Mark, era quasi decente), e insomma tiriamo le due. Dopodiche', al momento di andar via, Jaclyne mi dice che non posso dormire a casa sua, perche' non sta bene che una ragazza dorma con un uomo in casa, le guardie afghane potrebbero prendersela a male. Ora, dico io: se eravamo in due andava bene, e da solo no? Ci posso anche stare, ma perche' non me l'hai detto quando Mark e' andato via, due ore prima?

Per cui mi sono trovato arenato in mezzo a Kabul, alle due del mattino, in casa di perfetti sconosciuti. Che tuttavia sono stati molto comprensivi, e mi hanno ceduto un divano e una coperta. La mattina mi sono fatto una passeggiata fino in Guest House... per scoprire che avevo dimenticato le chiavi della stanza a casa dei tizi. Comunque piu' tardi ci sono tornato, e le ho ritrovate. Tutto a posto.

Su Jaclyne, croce sopra.

giovedì, maggio 20 [07:53]

Viabilita' 

Era gia' da parecchio tempo che si vedevano in giro dei semafori. Il fatto e' che, essendo sempre spenti, ormai li vedevamo come elementi di quello che normalmente si chiama "arredo urbano", un po' come le aiuole, i vigili, i burqa, i mendicanti e i soldati con i mitra. Da alcuni giorni invece i semafori sono accesi, e funzionano in maniera molto simile ai nostri: rosso-arancione-verde-arancione-rosso. La cosa curiosa e' che quasi tutti hanno accanto un display a led rossi che mostra quanti secondi mancano allo scatto successivo, il che e' una cosa molto intelligente, perche' almeno l'automobilista sa quanto tempo ha per passare, o quanto tempo manca prima di ripartire. Ovvero, lo saprebbe se fossimo in un paese normale. Purtroppo siamo a Kabul, Afghanistan, un posto in cui il 99% dei guidatori non ha la patente, e il resto se l'e' procurata in qualche modo poco ortodosso. Per cui tutta questa massa di guidatori della domenica (anzi, qui sono guidatori del venerdi') si e' trovata improvvisamente davanti queste lucine colorate di cui ignorano totalmente l'utilizzo. Ma visto che la mente umana e' fatta per adattarsi razionalmente all'ambiente, pare che abbiano trovato un tacito accordo: i semafori non se li filano proprio. Come se non esistessero. Stesso caos di prima.

In realta' questo e' un giudizio troppo severo. Qualcuno, che in un posto normale definiremmo "piu' coscienzioso", ma che qui va definito "meno frenastenico" degli altri, adotta un approccio piu' flessibile. Il ragionamento e' il seguente: "E' verde? Io passo perche' tocca a me. E' rosso? Io passo lo stesso, poi caso mai se 'quelli del verde' non mi fanno passare, mi fermo in mezzo all'incrocio.". Ovviamente l'arancione lascia un po' perplessi, e credo venga visto come un semplice punto di luce tra il rosso e il verde, puramente decorativo. Fortuna che dura solo un paio di secondi.

[Nota] Ringrazio il genitore per il suggerimento sul termine "frenastenico" e altri che sicuramente avro' occasione di usare in futuro...

martedì, maggio 18 [16:53]

Varie (non lavoro) 

Ho scoperto un posto bellissimo. Cioe', mi ci ha portato Mark. E' un enorme compound sulla Jalalabad Road (un po' dopo il Supreme), dove hanno gli uffici diverse agenzie (Unicef, Unama, Unoca e altre mille). La cosa bella e' che c'e' una specie di caffetteria che fa la pizza. Eh si', la pizza, e non e' per niente per niente male!!! Certo, e' del tipo "carta velina", ma ricordiamoci che siamo a Kabul. E hanno frigo (frighi?) pieni di prosciutti, formaggi, salumi, tutto di marche italiane. E poi ci sono i tavolini fuori, e un sacco di gente, e gli ombrelloni a spicchi colorati, e sembra di essere in qualche localita' di villeggiatura. Bellissimo. Peccato sia lontanuccio, ma chissene. Ci tornero' spesso. Ho anche fatto un figurone con Mark. Mentre aspettavo la pizza c'era accanto a me questa ragazza giapponese, e abbiamo scambiato qualche parola. Poi Mark si e' allontanato per parlare con certi suoi amici, e continuando a chiacchierare con questa tipa ho scoperto di conoscerla... e' la giapponese che sta nella Guest House di Scott, e che avevo incontrato tempo fa. Mi ha detto che stasera escono tutti insieme e vanno a cena fuori, e ha invitato anche me. Saluto, vado da Mark e gli dico "Ho un invito a cena per stasera". Mi guarda come se fossi un marziano e mi dice "Ma come e' possibile, ci hai parlato solo cinque minuti e gia' ti ha invitato a cena?"

A proposito del Supreme, oggi e' chiuso. C'e' stato un allarme bomba, gli artificieri sono al lavoro ma finora non hanno trovato nulla. Riaprira' domattina.

Sempre sul fronte sicurezza, c'e' stata un po' di maretta ieri sera vicino la Guest House Unica, quella con la piscina, il bar dove andiamo a volte con Mark, ecc. Si sono sentiti dei colpi di pistola, ieri sera verso le 23.30. Oggi si e' saputo che si trattava di due soldati completamente ubriachi che guidavano a seimila e non si sono fermati all'alt di due poliziotti, che hanno sparato in aria. Poi pero' i due sono tornati indietro, e ora sono ai ferri...

Che altro dire? Ah si', vi ricordate di Jaclyne, la tipa che Mark ha conosciuto in un negozio di hi-fi? E' tornata dopo un paio di settimane che stava via, e l'altra sera siamo usciti insieme: io, Mark, lei e tre sue amiche sciroccate, ma simpatiche. Siamo andati a cena all'Elbow, uno dei due nuovi ristoranti "security cleared". E' molto bello, e si mangia anche molto bene (Mark ha preso una lasagna spettacolare, con qualcosa che se non era mozzarella allora meritava l'Oscar per la contraffazione...), pero' costa ai livelli del German Restaurant. Chissa' perche' la maggior parte dei ristoranti "cleared" sono i piu' costosi di Kabul... strane le coincidenze, eh?

Varie (lavoro) 

Gli ultimi giorni sono stati parecchio incasinati. Innanzitutto ho scoperto delle grosse falle nei dati in ACORD. Principalmente dovute al fatto che ho sottovalutato l'ignoranza del coreano che "produsse" la prima versione... anche questo e' un po' complicato da spiegare in due parole, ma immaginate di avere una cosa che voi chiamate "cavallo", il vostro vicino chiama "cavalcatura", e il postino invece chiama "cocomero". Adesso, se uno vi dice di mettere insieme tutti i mezzi di trasporto della citta', il cavallo lo beccate subito. Alla cavalcatura ci arrivate, magari dopo un po'. Ma il cocomero, voglio proprio vedere come fate....

Per cui non ho importato i vari "cocomeri" contenuti nel vecchio ACORD. Nel frattempo e' successo di tutto: i vari Area Office hanno introdotto altri dati, alcuni li hanno replicati, altri li hanno modificati. Un valido aiuto all'entropia dell'Universo l'ha dato Kandahar, che per due volte in un mese ha pensato bene di buttare la versione aggiornata del programma e di riutilizzare una versione vecchia - ovviamente non sincronizzabile con quella nuova, per cui ho dovuto re-importare i dati diverse volte. Non dimentichiamo il tristo Naseer, che di entropia se ne intende a dismisura, il quale per due anni ha utilizzato un metodo di sincronizzazione che non stava ne' in cielo ne' in terra (ma solo nei suoi due neuroni). Insomma, un casino colossale. Per cui dopo tre giorni di lavoro matto e disperatissimo in cui ho tentato di salvare il salvabile, ho preso oggi una decisione: mandero' una mail agli Area Office dicendo: fate come vi pare. Nel senso che tanto quando torno dalla mia RnR blocchiamo tutto un'altra volta e ricomincio da capo. Importero' tutti i dati, indistintamente, e poi ce li spulciamo uno per uno e vediamo cosa e' da buttare, cosa da modificare, cosa da tenere. Ci vorranno una decina di giorni, ma almeno poi possiamo cominciare a parlare di qualcosa di funzionante...

Nel frattempo ho introdotto un'altra novita: le patch. Cosa succedeva, fino ad ora, se un Area Office aveva bisogno di, diciamo, cambiare il numero di un progetto? Il tristo bloccava l'attivita' di tutto l'Area Office, si faceva spedire il file dati (che i pulciari dall'altra parte si guardavano bene dal comprimere, quindi immaginate di dover ricevere 40 MB alla velocita' talebana di 5 KB/s... sono circa 2.5 ore), poi modificava a mano il numero, comprimeva il file (di sincronizzare manco se ne parlava...) e lo rispediva. Altre 2 ore e passa, se la connessione non si interrompeva. Ha mai pensato, il tristo, a un metodo alternativo? Certo che no. Aveva i due neuroni impegnati - uno a spostare e ridimensionare le finestre sullo schermo, durante il download, e l'altro probabilmente troppo occupato a farsi crescere la barba.

Ma ecco che arriva il geniale consulente internazionale da Roma e che ti inventa? L'acqua calda. La patch. Un piccolissimo database che contiene solo una maschera con un pulsante e una macro che cancella, modifica, aggiunge, toglie, purifica, scarcagnifica, attacca e tira e ammorbidisce il durone. Insomma, una semplicissima istruzione SQL che fa quello che deve fare. L'imbecille nell'Area Office deve solo cliccare sul pulsante, e l'SQL risolve il problema. Dimensione del file: meno di 150 KB. Si spedisce per posta, e arriva all'istante. Dopodiche' si autodistrugge .

sabato, maggio 15 [11:13]

Colpo di scena! 

Kabul non finisce mai di stupire. Come probabilmente avrete gia' sentito, c'e' stata una clamorosa svolta nella vicenda dei due svizzeri lapidati. In realta' non erano svizzeri, e uno di loro non era mai neanche stato a Kabul. Ossia, quello che si pensava fosse Elie Chevieux, il campione di arrampicata, non era lui, visto che lui a Kabul non c'e' mai passato, e adesso e' in Iran all'ambasciata svizzera. Qui c'era solo il suo passaporto. Insomma, pare siano un norvegese e un tedesco a esserci rimasti... di sasso (suvvia, un po' di humor nero non guasta...) . Per chi volesse qualche minimo dettaglio in piu', consiglio questa pagina, c'e' anche la foto dello svizzero (ekkissene....)

Appendice 

Dimenticavo l'aggiornamento sicurezza: nessuna notizia certa sui due svizzeri trovati nel parco qualche giorno fa. Ma secondo "Radio Serva Kabul" si tratta appunto di una specie di regolamento di conti per una storia di donne... come volevasi dimostrare. Certo che anche questi... cosi' a caldo mi vengono in mente almeno una dozzina di modi piu' intelligenti di suicidarsi che venire a Kabul a flirtare con una afghana sposata... Un po' come il deficiente dell'anno scorso che si e' messo in mezzo a Chicken Street a vendere alcolici. Evidentemente quando Dio distribuiva l'intelligenza, questi sono arrivati troppo tardi. Probabilmente si erano fermati a parlare con Naseer.

A riprova del fatto che qui la situazione non e' troppo malvagia, l'altro ieri abbiamo avuto la bella notizia che altri due ristoranti sono stati "cleared" dalla sicurezza, portando a 8 il numero di alternative "legali". Quanto prima andremo a visitare questi nuovi arrivi. Vi sapro' dire.

venerdì, maggio 14 [23:49]

Metastraniero 

C'e' qualcosa di peggio che essere l'unico Italiano in Afghanistan. Ed e' essere l'unico Italiano in mezzo a otto Kenioti in Afghanistan. Come stasera, ad esempio... siamo andati a bere una birra con Mark e mi sono trovato in mezzo a questi otto omoni di colore che parlavano un misto di Inglese e Swhaili e ridevano come matti. E in sottofondo? Esatto. Bob Marley...

Per il resto, che dire? Ho scoperto che il tristo in realta' non era poi tanto inutile. Faceva da "filtro" con gli imbecilli degli Area Office, che adesso non hanno nessun altro da ammorbare oltre che a me. Tra mail e telefonate non ho nemmeno piu' il tempo di risolvere i problemi di ACORD. Be', in realta' non e' vero. Oggi ho risolto un bel problemone... una certa perdita di dati che ci perseguitava da qualche tempo a questa parte. Insomma... ecco... era colpa mia. Ma non lo sa nessuno. I dati comunque li ho recuperati, e se qualcuno mi chiede qualcosa borbottero' in maniera fumosa di "conflitti di sincronizzazione sulle chiavi primarie di tabelle unite in relazioni one-to-many tramite inner-join". Suona abbastanza orrendo per scoraggiare chiunque dal chiedere dettagli.

Mi hanno finalmente dato un PIN VSAT. Come? Che e'? Ah, gia'... e' un codice personale tramite il quale posso telefonare usando la rete satellitare WFP. Pare che non costi molto, pero' c'e' un ritardo di un paio di secondi tra una frase mia e la risposta dall'altra parte. In pratica e' come parlare con la luna.

mercoledì, maggio 12 [22:04]

Riciccio... 

Gli ultimi tre giorni sono stati abbastanza intensi, dal punto di vista di ACORD. Un po' quegli incapaci negli Area Offices che continuano a mandare mail tipo "ho chiuso l'anteprima di stampa e mi si e' chiuso tutto il programma" (e io giu' a spiegargli la differenza tra "chiusura di una finestra" e "chiusura dell'applicazione"); un po' anche perche' ho scoperto alcuni errorucci ben nascosti nelle tonnellate di codice che ho scritto, e che effettivamente producevano risultati non corretti nei report. Nulla di gravissimo, tanto i dati sono ancora parecchio sbagliati, perche' nessuno si prende la briga di correggerli...

Si va avanti un po' allo sbaraglio, un po' "a vista". In questi giorni sto rivisitando tutto il workflow che mi pare un po' troppo bizantino... sto studiando delle nuove procedure che dovrebbero snellire il tutto - e soprattutto ridurre gli errori di quei dementi. Il tristo va sempre peggio. Ogni giorno che passa mi rendo conto che o fa le cose senza pensarci, oppure le fa per inerzia, senza sapere il perche'. E' andato avanti per due anni a fare le stesse cose, meccanicamente, senza mai farsi domande. Ma come si puo'?.... Mah. Per fortuna da domani la musica cambia: e' partito per due settimane, e tornera' alla fine di maggio. Due settimane di tranquillita' e, soprattutto, di lavoro come dico io... oggi ho messo le mani sul suo computer, di cui avro' bisogno nei prossimi giorni. Un delirio. Ho trovato copie su copie di ACORD, zippate, non zippate, protette, sprotette, complete e non, condivise e non, vecchie e nuove. Non mi meraviglia affatto che poi i dati non ci sono, il programma non funziona, le modifiche si perdono per strada...

Nessuna notizia definitiva invece riguardo i due morti dell'altro giorno. Pare che fossero entrambi svizzeri, che non lavorassero per nessuno (cioe' erano semplici turisti), che fossero vestiti da Afghani, che uno dei due fosse campione del mondo di scalata in palestra, qualunque cosa questo significhi... ma nient'altro.

domenica, maggio 9 [20:00]

Aggiornamento sicurezza 

Come certamente ormai saprete, stamattina sono stati trovati due internazionali morti in un parco di Kabul, in una zona centro-occidentale della citta'. Lo sapete sicuramente, visto che io, che a Kabul ci sto, l'ho saputo da Claudio e Alessandra, che invece stanno a Roma. Questo dovrebbe darvi un'idea del livello di preoccupazione che c'e' qui... quasi zero.

Prima di disperarsi e rotolarsi per terra al grido di "Figghiu, figghiu!", pero', sara' bene precisare alcune cose, visto che ci e' arrivata adesso una mail dalla Security. Innanzitutto non e' tanto chiaro come i due siano morti. Si diceva che fossero stati lapidati (fa molto effetto), ma in realta' non si sa, potrebbero essere stati strangolati, il che farebbe pensare a una rapina andata male. In secondo luogo, non si sa di dove fossero, ne' per quale organizzazione lavorassero. Infine, non si sa nemmeno quando sono morti. I corpi sono stati trovati stamattina verso le 5, percio' e' anche possibile che sti due se ne stessero in giro di notte, per qualche motivo che forse non si sapra' mai. L'atmosfera generale e' comunque di estrema perplessita', visto che comunque si tratta di un evento parecchio inconsueto e del tutto atipico.

Vale forse anche la pena ricordare quella ragazza francese che fu uccisa a novembre a Ghazni, a meta' strada fra Kabul e Kandahar. Fece molto scalpore perche' era delle UN, e si parlo' di un aumento della pericolosita', ecc. ecc. Ho invece saputo qualche giorno fa, da uno che all'epoca era appunto a Ghazni, che si tratto' in realta' di un "regolamento di conti", visto che la francese se la faceva con un generale locale che, purtroppo, era sposato con una donna molto gelosa. Quindi niente di tanto diverso da quello che succede a casa nostra tutti i giorni.

Tutto questo per dire: state buoni, state calmi. Quei due potrebbero anche aver litigato fra di loro ed essersi strangolati a vicenda... aspettiamo di saperne di piu'. La situazione era, e rimane, tranquilla. Non ci sono misure di sicurezza extra, ci e' stato solo consigliato di seguire alla lettera quelle gia' esistenti. Vuol dire che per qualche giorno evitero' il Dirty Dumplings...

sabato, maggio 8 [22:28]

Week end, II 

Pero' il buon Mark oggi si e' fatto perdonare. Ha avuto questa brillante idea del barbecue. "Facciamo un barbecue", ha detto. Benissimo, non si dice mai di no. Siamo andati al Supreme a prendere delle salsicce e degli hamburger, e dei panini appositi. Tornati in GH3 iniziamo a preparare... e chiaramente comincia a piovere. Non solo, ma tutti quelli che abbiamo provato a chiamare avevano da lavorare, o appuntamenti, o stavano male, o si stavano facendo crescere la barba... insomma, tutti avevano una scusa per non venire (e' pur vero che il sabato la gente normale effettivamente lavora). Risultato: ci siamo trovati in due con un barbecue pensato per una mezza dozzina. Non ci siamo tuttavia persi d'animo, e abbiamo cominciato a sfornare questi panini con maionese, ketchup, insalata, salsiccia/hamburger e cipolle cotte in una salsa di vino, salsa worcester, olio piccante e pepe. Il tutto accompagnato da birra a volonta', avanzata dai mille party dell'ultimo mese, e da musica fuoriuscente dall'impianto 5+1 di Mark. Ci ha provato, il marrano, a mettere la sua (canzoni africane, reggae, hip hop) ma a momenti lo menavo. Fortunatamente e' arrivato Sewoo con una prodigiosa cassetta che mi ha fatto lacrimare: quaranta minuti di canzoni anni 70, dai Queen ai Deep Purple, a Mike Oldfield, perfino Elton John e, straordinaria, una perla di Demis Roussos.

Be', e' stata un'apoteosi. Abbiamo iniziato alle 1400 e siamo andati avanti a oltranza fino alle 1700, col fuoco sempre acceso, con la pioggia che cadeva a secchi. Favoloso. E domani torno a combattere col tristo.

Week end, I 

Tre giorni di pioggia quasi ininterrotta, e una piccola bufera di vento nel frammezzo. Di conseguenza, tre giorni senza connessione. Ormai non so piu' se dipende dal cattivo tempo o dal weekend, ma finche' le due cose coincidono non ne sapro' di piu'... Comunque sono successe un sacco di cose. Andiamo con ordine.

L'altro ieri sera e' stata una delle sere piu' incredibili da quando sono qui. In senso negativo. Avevamo organizzato un party in GH3, stavolta con le dovute autorizzazioni della Security. In pratica, abbiamo mandato una mail a Reuben dicendo di voler fare un party, e lui ha risposto: va bene. Fine delle autorizzazioni della Security.

Il party di per se' e' stato una gran rottura. Una ventina di persone, eta' media cinquant'anni, e il solito Mark al computer a mettere la musica che mette sempre: canzoni africane, reggae, hip hop. Tre ore cosi'. Io sono stato quasi tutto il tempo nel Gay Corner a sgranocchiare pistacchi e parlare con Sewoo, il coreano che qualche giorno fa e' stato quattro giorni a Roma per un workshop, e mi raccontava le sue (dis)avventure con la pioggia, i mezzi pubblici, gli scioperi, ecc.
Alle 2230 Mark, dopo svariate birre, si decide finalmente ad alzare i tacchi. Prendiamo una macchina, una cassa di birra, e ce ne andiamo al party cui eravamo stati invitati l'altro ieri, presso una NGO italiana. Arriviamo alle 2300 (coprifuoco volontariamente ignorato) e troviamo una manica di fattoni, quasi tutti italiani, che fumavano canne come maiali. Ma quanto meno l'eta' media era considerevolmente piu' bassa. Gente di Emergency, di InterSos, di Alisei, e di un'altra mezza dozzina di NGO. Siamo rimasti in tutto una mezz'oretta. Poi Mark si e' fatto prendere dallo sconforto e, attratto dalla telefonata di una sua amica, mi ha trascinato fuori su una macchina che avrebbe dovuto portarci a quest'altra (la terza!) festa della serata. Se non che nessuno sapeva esattamente dove fosse questo posto. La macchina ci ha scaricato allo Shandiz, il ristorante iraniano, dove sono entrato a chiedere informazioni. Purtroppo sono capitato nel pieno di un matrimonio iraniano. Ci saranno state un centinaio di persone almeno, che mangiavano come sfondati, cantavano, leggevano brani del Corano. Nel frattempo Mark ha ricevuto una telefonata della sua amica, che gli indicava la strada, ma lui era talmente brillo che non capiva una madonna. Sono venuti a prenderci con un'altra macchina.

E dove ci portano? Una casa privata. Insomma, una villetta con un grande giardino, nel pieno di una tipica festa afghana: donne zero, una banda di quattro elementi (tastiera Farfisa anni 60, bonghi, sassofono sfondato e una anacronistica batteria elettronica) piu' un cantante sfigatissimo in pantaloni crema, giacca verde doppiopetto, cravatta rossa e baffoni, che cantava queste canzoni afghane senza capo ne' coda; tavolata stracolma di kebab, nan, tazze di te', riso, boccioni di whisky (ho contato almeno una dozzina di Johnny Walker), lattine di birra come se piovesse, e una manciata di afghani vestiti come paesani alla domenica, rigorosamente seduti lungo il muro di cinta, a guardare due dementi in shalwar camiz che ballavano con queste loro mosse strane che fanno sempre quando ballano. In un angolo c'era lui... il Padrino di casa... cioe', scusate, il padrone di casa, con l'aria di Marlon Brando nel film omonimo. Appena siamo arrivati ci siamo seduti, e ci hanno messo davanti due piatti vuoti. Dopo una decina di minuti ci siamo accorti che Marlon ci guardava in modo un po' strano, e allora ci siamo alzati per andare a salutarlo, ringraziandolo dell'invito (?) e blandendolo in vari modi. Appena tornati a sedere, tempo trenta secondi e siamo stati attorniati da camerieri che ci hanno riempito i piatti di kebab, rifornito di lattine di birra e di soft drink, e ci hanno persino versato del whisky nei bicchieri. Evidentemente avevamo fatto la mossa giusta.

Dopodiche' l'apoteosi dell'appallamento. Anche li' Mark e' riuscito nell'impossibile: scalzare la banda locale, e installare un suo amico a diffondere nell'aere, sparata a volume altissimo, la musica che mette sempre: canzoni africane, reggae, hip hop. Tutta la compagnia keniota (Mark e i suoi amici) ballavano in mezzo al giardino, e la manciata di afghani osserva tra lo sdegnato e l'incuriosito. Altre tre ore cosi'. Una palla mostruosa. In tutto questo c'era Maarten, l'olandese che e' tornato dalla paternita', che ogni tanto mi chiamava al telefono invitandomi alla festa all'ambasciata olandese, che pare non sia stata malaccio.

Verso le due del mattino finalmente siamo riusciti ad andare via (dopo circa mezz'ora di salamelecchi, saluti, ringraziamenti da ambo le parti, complimenti a non finire al padron di casa per la sua ospitalita', ecc. ecc.) e, caricati su una macchina, ci siamo fatti portare alla GH3, li' vicino, dove siamo piombati su un letto per svegliarci ieri mattina verso le 10.30.

In tutto questo, una sola cosa e' certa: ieri e' stata l'ultima volta che ho seguito Mark nelle sue feste. Sette ore quasi ininterrotte di musica africana, reggae e hip hop avrebbero un effetto deleterio anche su una persona normale, figuratevi su di me...

giovedì, maggio 6 [11:00]

Naseerate (aggiornamento) 

Osservazione di Naseer sull'entropia informazionale: "Alessandro!... Ho controllato un backup del 20 Marzo. Il progetto K/061..... il suo ID e' 230. Invece, dopo che hai importato i dati, l'altro ieri, il suo ID e' diverso, ora e' 443!"

mercoledì, maggio 5 [08:15]

Storia 

E' giunta l'ora di dare qualche cenno su quello che e' successo qui negli ultimi 25 anni... si', tutti sappiamo che ci sono stati i Russi, poi i Talebani, poi la guerra... Ma qualche dettaglio in piu' non vi va? Ho fatto un po' di ricerche storiche, a tempo perso... e poi il blog e' mio e ci scrivo quello che mi pare, ecco!


Tutto ha inizio nel 1973, quando Zahir Shah viene deposto, dopo 20 anni di regno, da un colpo di stato militare organizzato dal generale Sardar Daud, che proclama la repubblica e nel contempo instaura la dittatura militare. Cosi', tanto per coerenza. Nonostante tutto fa alcune cose buone, come ad esempio abolire la purdah, cioe' l'esclusione delle donne dalla vita pubblica. Incredibile, ma vero.

Visto che tanta magnanimita' non si addice a questa parte del mondo, nel 1978 Daud viene deposto da un contro-colpo di stato organizzato da ufficiali comunisti, che danno il potere al cosiddetto Partito Democratico del Popolo Afghano (PDPA), a dimostrazione di come della parola "democrazia" si possa abusare senza ritegno. Questo partito infatti e' talmente democratico che in un solo anno le sue riforme scatenano la rivolta popolare. Nel 1979 l'Unione Sovietica, che ovviamente sostiene questo nuovo regime filo-comunista, e un po' (giustamente, suppongo) teme che la rivolta si estenda alle sue repubbliche islamiche (Turkmenistan, Uzbekistan, Tajikistan, tutte confinanti con l'Afghanistan) fa questa bella pensata di occupare il territorio. Ovviamente si sviluppa l'opposizione armata (la "Resistenza"?), i famosi mujaheddin, che fanno base in Peshawar, Pakistan, vicino il confine.

I russi mettono a capo del governo tale Babrak Kamal, uno dei capi del PDPA. Nel frattempo Stati Uniti, Pakistan, Cina, Iran e Arabia Saudita sostengono i mujaheddin, inviando armi e denaro.
Una svolta si ha quando arriva Gorbaciov, "guaglione positivo", che nel 1985 annuncia di voler ritirarsi dall'Afghanistan. L'anno dopo quel simpatico figlio di buona donna di Kamal viene sostituito da Najibullah, a sostegno della teoria secondo cui al peggio non c'e' mai fine.

La caciara continua fino al 1988, quando Afghanistan, Stati Uniti e Unione Sovietica firmano un trattato di pace. L'anno dopo i Russi si ritirano, "dimenticandosi" purtroppo un pezzo: Najibullah. Questo simpatico omino filo-comunista non gode proprio dei favori del popolo, e i mujaheddin continuano nella loro opera. Ed ecco la capriola del secolo: ripetutamente mazzolato dai guerriglieri e senza piu' i Russi alle spalle, Najibullah diventa improvvisamente buono: nel 1990 re-introduce la cosiddetta democrazia e instaura la repubblica islamica. Tutto bello, se non che un paio d'anni dopo al potere arrivano gli stessi mujaheddin, che nel frattempo si erano sentiti un po' esclusi e volevano anche loro un po' di ribalta. E che ti fanno di bello i "resistenti", i "guerriglieri", i "partigiani"? Una bella epurazione di massa, per non sentirsi da meno di quelli che avevano combattuto per dieci anni. Migliaia di morti solo a Kabul, tra cui (ovviamente) il beneamato Najibullah, giustiziato (?) sul posto. Al suo posto arriva Rabbani. Che effettivamente non e' un cattivo guaglione. Anzi, e' talmente buono che qualcuno non e' d'accordo con lui. Vedi ad esempio Gulbuddin Hekmatyar, ex-primo ministro di Najibullah, che per esternare il suo dissenso decide di diventare guerrigliero anche lui e si da' alla macchia.

Nel frattempo (1994-96) vengon fuori i cosiddetti Talebani ("Studenti di teologia coranica", alla lettera), grandi geni del nostro tempo, che si pongono come obiettivo il ripristino della dottrina coranica presa alla lettera. In pochi mesi conquistano buona parte dell'Afghanistan, compresa Kabul, costringendo Rabbani alla fuga, e persino Hekmatyar si rifugia all'estero. Una vera iradiddio. Ed eccoli qui, i nostri simpatici amici, occupati a farsi delle leggi tutte loro. Niente diritti civili e politici alle donne, che non possono nemmeno lavorare. Niente televisione, cinema, musica, bar, radio, registratori, aquiloni, giochi, qualsiasi forma ricreativa, qualunque espressione estetica come gioielli, trucco, tacchi, smalto, decorazioni sui vestiti. Vietata qualunque espressione artistica, presente, futura, ma anche passata, tant'e' che a un certo punto decidono di eliminare fisicamente tutte le rappresentazioni artistiche di forma umana, compresi i famosi Budda di Bamyan, nonche' quasi tutto il patrimonio artistico di 5000 anni di umanita', gran parte del quale raccolto in quello che era il famoso museo di Kabul. Si fanno crescere la barba, non si lavano, trattano tutti come bestie. In questi mesi ho raccolto racconti che fanno raggricciare la pelle...

In tutto questo, il Pakistan e l'Arabia Saudita riconoscono i Talebani come legittimo governo, a ulteriore (ce ne fosse bisogno) dimostrazione del livello intellettivo dei rispettivi governi. I simpatici Talebani occupano due terzi del paese. E il terzo rimanente? Esatto. In quel terzo di paese il generale Massud, il "leone del Panjshir", che gia' nei vent'anni precedenti aveva bastonato gli occupanti russi, li prende a tali e tante mazzate che quasi quasi gli passa la voglia di provarci. Non trovano niente di meglio da fare che allearsi con quell'altro genio di Osama Bin Laden e la sua Al Qaeda, il quale, per far loro un regalo, il 10 settembre 2001 (notate la data) organizza un attentato purtroppo riuscito in cui Massud ci lascia le penne. Il resto e' storia ben nota. L'11 settembre, la reazione americana... e ora siamo qui.



Commenti? A ognuno il suo, per carita'. Pero' io sono qui. Vivo con questa gente da otto mesi, ascolto i loro racconti, vedo le loro facce e sento le loro voci quando ne parlano. Fino a tre anni fa qui c'erano "loro", gli "studenti coranici". E in tre anni questo paese e i suoi sfigatissimi abitanti sono cambiati dal giorno alla notte. Ora fanno a gara per farsi fotografare, gli aquiloni volano alti, la gente lavora e ride, la musica e' ovunque, le donne hanno lo smalto sulle unghie e i tacchi alti sotto il tradizionale burqa, i cinema sono sempre affollati, si costruisce ovunque, i ristoranti sono tanti e sono pieni. Si', certo, ci sono un sacco di poveri, di mendicanti, di mutilati, di vedove, di problemi, ma ci sono stati 25 anni di guerra continua. C'e' un sacco da fare, e forse e' per questo che siamo qui. Ma gli ospedali ora ci sono. I bimbi vanno a scuola, e le bambine anche, e non devono nascondersi, o rimanere confinate in casa. L'acqua corrente c'e' quasi ovunque. Le strade, i mercati, le case, le macchine, i ponti. C'e' vita, e non c'e' piu' paura di quello che si dice, di quello che si fa. Si e' persino liberi di parlare male degli Americani, che e' un po' lo sport nazionale qui come in altre parti del mondo, senza rendersi conto che nel momento stesso in cui ti e' permesso parlare male di qualcuno, vuol dire che sei piu' libero di quel che vorresti far credere - eppure qui dovrebbero ricordarsi cosa vuol dire non poterlo fare. La gente dimentica presto.

Ma se ne puo' discutere all'infinito, e se ne puo' dire peste e corna di loro, della loro arroganza, del loro credersi domineddio. Ma, l'ho detto e lo ripetero' ancora, senza di loro qui i bambini avrebbero ancora un kalashnikov invece dello zainetto con i libri, e le bambine avrebbero un burqa e non vedrebbero mai il sole, invece di scorrazzare per la strada con le loro faccine sorridenti.

Forse la guerra non e' la risposta giusta, ma certe volte e' preferibile a interminabili, assurdi, illogici, inconcludenti discorsi grondanti di retorica e buoni propositi. Durante i quali la gente muore comunque.

martedì, maggio 4 [23:03]

Sorprese afghane 

La vita a Kabul riserva, a volte, piacevoli sorprese. L'importante e' conoscere gente. La giornata non era iniziata nel migliore dei modi. Ho scoperto che per qualche motivo Mazar e Fayz Abad erano in possesso di copie "sbagliate" di ACORD. Nel senso di "vecchie". Ora, non so se la colpa sia stata degli scienziati locali o del tristo, sta di fatto che a un certo punto, quando si e' trattato di sincronizzare le copie dei vari Area Office, non ha funzionato una madonna. Panico. E ora? E ora nulla, si ricomincia da capo. Ho dovuto quindi re-importare da capo tutti i dati di tutto l'Afghanistan degli ultimi tre anni, mentre il cretino dormicchiava sulla sua bella sediola. Dopotutto lo preferisco cosi', incosciente, piuttosto che "sveglio" (consentitemi le virgolette) a raccontare storielle cretine e a fare domande e obiezioni idiote. Ho dovuto anche chiudere la connessione in faccia ai miei, vista l'urgenza della situazione... comunque.

Dopo aver (spero) aggiustato il tutto me ne sono andato via presto, ancora un po' nevrotico e, sinceramente, un po' incazzato. Mi si prospettava una serata triste, quand'ecco che mi chiama Mark e mi chiede se mi va di andare a berci una birra al bar dell'UNICA. Certo che si', figuriamoci, piuttosto che marcire in camera... Ora, dovete sapere, spesso al bar dell'UNICA mettono musica sudamericana, perche' evidentemente c'e' qualche imbecille a cui piace. E poi la sala si riempie subito di fumo. Ma e' sempre meglio che starsene chiuso in camera a lavorare o a far nulla. Prima sorpresa: oggi non c'era nessuno (sara' che e' martedi'?). Non solo. Il tipo al bar ha messo su un CD di Jackson Browne che faceva molto West Coast, rilassante quanto basta. Ma non e' tutto! Dopo pochi minuti arriva questo ragazzo guatemalteco che installa il suo portatile, lo collega all'impianto del locale... e, miracolo dei miracoli, tira fuori questa selezione musicale da urlo. Dire Straits. Queen. Eagle. Poison. Traveling Wilburys. E via su questa linea, rock e blues anni 70... l'ho ringraziato con le lacrime agli occhi. Sono persino arrivato a tre birre e un Martini, quasi senza accorgermene (a stomaco vuoto, chiaramente...). Basta? No! A un certo punto mi chiama Francesca (la tipa di Milano) che mi invita a una festa di addio per una sua amica, Pia, che torna in Italia. E via, verso nuove avventure! Brilli come zucche, ci fiondiamo, con Mark, in questa festa in cui il 99% dei partecipanti era italiano. Lasagne, gnocchi di spinaci, pizza. Una vera orgia. Abbiamo conosciuto gente nuova, e abbiamo persino un invito per una festa giovedi' sera. Per essere un martedi' qualunque, e iniziato pure male, non ci si puo' proprio lamentare....

Che altro? Ah. Vi ricordate Paul "John Wayne" Burke, quello con cui dividevo la tristissima Guest House 5 l'anno scorso? L'ufficiale alla sicurezza. Bene, mi ha raccontato Mark che a dicembre questa specie di Rambo si trovata a Kandahar. Per la precisione, si trovava sull'elicottero che a Kandahar e' stato buttato giu' dai Talebani. Precipitato a terra, ha iniziato un conflitto a fuoco con il nemico, e si e' beccato quattro pallottole in corpo. E' stato salvato da un ragazzo che era con lui, che gli ha fatto scudo e ha dato il tempo ai compagni di portarlo via. Proprio come nei film, insomma (il prossimo che commenta "'sto film e' un'americanata" gli sputo in faccia...). Ora si trova in qualche ospedale tedesco, ma non si sa come stia....

domenica, maggio 2 [19:36]

Giornata morta 

Certo che a leggere i titoli di questo post e degli ultimi due c'e' poco da stare allegri... in effetti non sto ridendo molto. Questi tre giorni di festa sono stati un calo continuo. Ieri la festa alla fine e' stata cancellata. Non c'e' stato nessun pronunciamento ufficiale, ma verso le sei del pomeriggio, in mancanza di notizie, abbiamo avvisato tutti di non venire. Poco male, magari la settimana prossima ci imbuchiamo in una delle dozzine di feste sparse per Kabul, cosi' non ci dobbiamo nemmeno preoccupare di tutte le menate della sicurezza. Comunque il caso e' aperto, e ieri costituira' un "precedente".

Stamattina e' partita anche Eliana, ultimo "pezzo" dei fasti del mese passato, nonche' ultima persona sotto i cinquant'anni qui alla GH2 (a parte me, chiaramente...). Potrebbe tornare ai primi di giugno, pare che abbia una consulenza per l'UNDP (un'altra delle centinaia, ecc...), e forse qualcos'altro qui alla WFP. Ma ormai qui e' rimasto solo Mark - e Scott, ovviamente, che pero' in questi giorni e' oberato di lavoro e non si vede e non si sente. Se non succede nulla (leggi: arrivi inaspettati) adesso tutto sta a "passa' a' nuttata", ossia arrivare a luglio, quando torna Simone.

Certo, se l'andazzo e' quello di oggi... non ho fatto assolutamente nulla, o comunque ben poco. Ho persino dormicchiato un paio d'ore nel pomeriggio. Mi sembra di essere tornato ai primi tre mesi...

A proposito. AVVISO AI NAVIGANTI (leggi: genitori). ICQ ha smesso di funzionare, non mi si collega piu'.

sabato, maggio 1 [17:42]

Nulla da dire 

Certo che scrivere di non aver nulla da scrivere fa venire il mal di testa... comunque, niente di nuovo. Ieri era venerdi', fine settimana. Con Mark abbiamo invitato Roberto e Francesca a cena in Guest House 3, e poi ci siamo buttati al Gay Corner con un assortimento dopocenistico di salame, parmigiano, formaggio piccante, olive ripiene, mandorle, pistacchi, patatine, coca, birra, whisky e acqua per quelli tristi. La sera era freddina, c'era un venticello niente male, ma siamo riusciti a trovare una specie di "vassoio" di metallo e l'abbiamo usato per bruciare un po' di legna. L'atmosfera era niente male, un po' come essere seduti intorno a un camino. Abbiamo chiacchierato e tirato le 23.00.

Per stasera e' prevista una festa, ma il responsabile della sicurezza si e' opposto perche' non l'abbiamo avvertito 72 ore prima, come dicono le regole. Gli ho scritto una mail tra il serio e il faceto, spiegandogli perche' quelle regole sono del tutto idiote, e alla fine (non so esattamente come) mi sono trovato la casella di posta piena di messaggi tra lui, il vicecapo Michael e la grande capa Susana che discettavano sulle implicazioni filosofiche delle norme. Il bello e' che questi ultimi due mi sostengono, dandomi ragione. In questo momento credo ci sia in corso un vertice a tre per decidere le sorti di questa festa. Insomma, ho montato un caso... :)))

E domani? Be', a quanto pare domani e' il compleanno di Maometto, e quindi si fa festa pure domani. Nel senso che non si lavora, non nel senso di party... organizzare party comincia veramente ad essere faticoso. Per la cronaca, vi accenno a queste famose regole. Il tutto, si specifica, "in particolar modo se ci sono piu' di 20 invitati". Segue una serie di norme varie e generali, del tipo: evitare la musica a volume troppo alto, non pubblicizzare il fatto che ci sono alcolici, evitare di farsi vedere ubriachi in giro per Kabul, vestirsi in maniera appropriata, ricordarsi di respirare, non girovagare nudi per Chicken Street, e altre cose del genere. Il punto e':E poi, ciliegina sulla torta: cosa cavolo significa "in particolar modo per piu' di 20 invitati"? Con meno di 20 si deve o non si deve? E poi, come si fa a sapere quanti invitati ci saranno, prima che essi arrivino fisicamente? E se arriva il 21esimo che si fa, lo rimanda a casa dicendo "tu non puoi entrare"? Insomma, ho fatto presente alcuni di questi punti... e i capi stanno ancora discutendo. E per stasera non sappiamo ancora nulla.

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