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mercoledì, agosto 25 [22:59]

Ultime sere d'estate 

L'estate sta finendo, e un anno se ne va. E piu' che altro se ne va anche Simone, che partira' piu' o meno l'8 settembre. Visto che io staro' fuori fino al 9, ci sono rimasti praticamente solo due giorni, il 2 e il 3 settembre, l'intervallo tra quando torno da Fayzabad e quando riparto per Jalalabad. Tutto cio' e' molto triste, considerando anche che il contratto di Mark scade ai primi di novembre, e lui non sembra intenzionato a rinnovarlo.

In questi ultimi giorni stiamo facendo un po' gli eremiti asociali. Facciamo cene, si', ma tra di noi, senza ospiti. Domenica sera ho comprato un melone e ce lo siamo mangiato in giardino sotto le stelle, Simone ed io, perche' Mark era a gonfiarsi di birra da qualche parte. Ieri siamo passati al Ciano, e ieri sera e' stato il turno di una sana pasta col tonno, Mark compreso. Visto che le occasioni si stanno esaurendo, abbiamo deciso che era l'occasione giusta per tirare il collo al limoncello del babbo, che gia' da due settimane aspettava pazientemente in freezer il suo turno (il limoncello, non il babbo). E stasera, serata quanto mai maschia con Simone.

Hanno aperto pochi giorni fa questo nuovo ristorante che si chiama Atmosphere, che si autoproclama "ristorante francese". Ovviamente non e' security cleared, ma come al solito chi se ne frega. Per cui ho rimediato il numero di telefono (incredibile: trovato su Internet) e ho prenotato per due. Il posto e' molto carino, e' praticamente un grande giardino con una grande piscina, il tutto senza illuminazione, affidata esclusivamente a delle lanterne a petrolio sui tavoli di legno e bambu', sapientemente sparsi tutto intorno. Musica da compagnia in sottofondo, camerieri "leccati"... insomma molto chic. Il che li ha probabilmente indotti a pensare che sarei arrivato con una fanciulla, per cui mi hanno riservato un bel tavolino appartato, apparecchiato per benino, molto romantico. Mancavano solo i fiori. Quando mi hanno visto arrivare con Simone, e' venuto da ridere a tutti quanti, compreso il cameriere, che ci parlava con un mezzo sorriso sotto i baffi. Il che gia' di per se' lo rendeva alquanto antipatico. Quando poi ha sfoderato il suo franglais da perfetto francese all'estero, non abbiamo piu' avuto dubbi: era PARECCHIO antipatico. Insomma, abbiamo fatto un figurone. Il cibo comunque non e' un gran che. Se passate da queste parti, ci sono posti migliori dove andare...

Si cambia aria... 

Tutto pronto, domattina alle 09.30 si parte per Fayzabad. Sara' interessante vedere come e' cambiato il compound WFP in quest'anno - l'anno scorso mi avevano alloggiato in un container, vediamo se la situazione e' migliorata. Cerchero' di fare un sacco di foto, il paesaggio merita sicuramente. SI', TRANQUILLI, NON ME NE VADO IN GIRO DA SOLO... uff...

D'altra parte anche la gente di Fayzabad e' molto piu' cordiale e tranquilla, direi quasi meno nervosa dei Kabulliani. I problemi li' arrivano non dai Talebani, ma dalle lotte interne tra i commander locali, per il predominio sul territorio. In pratica, lotte tra tribu', come qualche eone fa. Comunque... vedremo cosa ne esce.

Mi auguro che ci sia una connessione utilizzabile. Ovviamente non avro' un cavo in camera, per cui dovro' appoggiarmi al computer "comune", che l'anno scorso funzionava a calci. Speriamo vada meglio. Se cosi' fosse, probabilmente riusciro' ad aggiornare il blog e persino a metter su qualche foto. Speriamo bene. Rimanete in contatto...

domenica, agosto 22 [16:59]

Weekend lungo 

E' purtroppo terminato il weekend di quattro giorni, e si torna a lavorare. Che e' successo? Be', in realta' alcune cose nuove. Tanto per iniziare, con Simone abbiamo approfittato del fatto che finalmente, dopo tanto tempo, questo era il primo weekend senza segnalazioni, allarmi, restrizioni e via dicendo. Quindi ci siamo messi il nostro bel shalwar camiz e ce ne siamo andati a fare un giro per la citta'. Non e' che abbiamo avuto molto successo... lui non sembra un gran che afghano, e la mia macchina fotografica e' decisamente un po' appariscente. Inoltre, nessuno di noi due e' abbastanza zozzo per passare da indigeno. Quindi, la nostra astuta idea di mimetizzarci per fare un po' di foto e' fallita abbastanza miseramente: in due ore e mezza ho fatto una foto sola. Il fatto e' che c'e' questa atmosfera un po' curiosa, quando ci si allontana dai luoghi noti, per cui abbiamo sempre l'impressione di essere circondati da una certa ostilita', il che non aiuta certo l'ispirazione artistica. Probabilmente e' solo immaginazione, visto che in genere gli Afghani sono ben felici di farsi fotografare. Pero' c'e' sempre una domanda che aleggia leggera: "Perche' rischiare?". Fare gli splendidi quando si e' immersi in una folla di musulmani non e' il modo migliore di affrontare una giornata...

Ora, dovete sapere che qui e' abitudine comune camminare tenendosi per mano, cosa che da' a tutti un'aria un po' "particolare"... A quanto pare Simone ha un sacro orrore per il contatto tra maschi, percio' (ovviamente!) ho tentato di convicerlo che per mimetizzarci meglio dovevamo camminare come loro, e continuavo a prendergli "la manina", e lui si allontanava urlando "NO! CHE SCHIFO! LASCIAMI STARE!", e io dietro... e giu' a ridere come matti. E va be', che ci volete fare, ci si diverte anche cosi', a Kabul.

Dopo la prima ora avevo le vesciche ai piedi, avendo avuto la geniale idea di uscire con le ciabatte "in dotazione" per la doccia, che sono si' molto simili alle chapli afghane, ma con qualche differenza sostanziale: la principale, ho scoperto, e' che NON sono fatte per lunghe passeggiate. Fortuna ha voluto che quando i piedi hanno cominciato a dolermi, eravamo proprio vicinissimi alla mia Guest House. Abbiamo quindi deviato, ci siamo rifocillati con qualcosa da bere, e ho cambiato scarpe: mi sono messo gli scarponcini invernali. E se prima pensavo che qualcosa, nel mio aspetto, stonava un pochino, dopo il cambio ho raggiunto l'assoluta certezza.

Comunque siamo tornati sulla strada, questa volta andando a Flower Street per fare un po' di shopping. E' probabilmente stata l'ultima volta. Ci siamo abbastanza scocciati di essere assaliti da decine e decine di mendicanti di ogni eta', sesso e odore in cerca di bakshish. Anche perche' sono molto ostinati, e ti seguono per svariati minuti ripetendo il loro mantra, toccandoti, tirandoti, sbarrandoti la strada e via dicendo. Siamo pero' incappati in una bellissima bambina, e visto che secondo le regole non ci e' permesso fare l'elemosina, ci siamo messi a posto la coscienza con una baratto: una foto, un dollaro. Cosi', sia io che Simone le abbiamo fatto una foto, e le ho dato un dollaro. Ma visto che la tipetta era, si', una bimba, ma per niente idiota, ci ha seguito per venti minuti reclamando un altro dollaro da Simone, declamando con logica sferzante: "Due foto, due dollari!". Vorrei pubblicare la foto, ma il Genio di Islamabad deve aver colpito ancora, e l'FTP non funziona piu'.

Sul fronte sicurezza, l'altro ieri ci sono state sei esplosioni consecutive in un compound elettorale a Herat, a ovest. Non ci sono vittime UN, solo qualche poliziotto locale malconcio, ma a quanto pare le UN stanno pensando di evacuare il personale durante il periodo delle elezioni. Anche qui comincia a girare questa voce, ne sapremo di piu' quando torna Susana. Se cosi' dovesse essere, probabilmente ci manderanno dieci-venti giorni a Islamabad, con mia somma gioia. Oppure non lo so, visto che la mia RnR capita proprio in quel periodo... insomma, vedremo.

mercoledì, agosto 18 [22:30]

Foto! 

E' parecchio che non pubblico qualche foto. Sara' che non e'una cosa immediata: devo sceglierle, lavorarle un po', pubblicarle via FTP, che salta ogni due minuti... Pero', visto che oggi non mi va di lavorare, e che tanto oggi, domani e dopodomani e' festa, ci perdo un po' di tempo. Buona Festa dell'Indipendenza a tutti.

Allora, da dove comincio? Direi dall'RnR appena finita. Dublino, si diceva. Posto carino, con begli angoletti come questo parco, chiamato Stephen's Green, completo di laghetto e papere, un po' come Villa Pamphili. Non possono mancare ovviamente i castelli, anche se mi pare di aver capito che si tratta principalmente di castelli molto recenti, come questo di Malahide. Niente di medievale, insomma, e ben pochi fantasmi. Per queste cose probabilmente conviene la Scozia.

Dubai, a seguire. Dubai, dove siamo rimasti bloccati una notte intera con Mark. Allora, Dubai e', come gia' ho avuto occasione di dire, una citta' bizzarra, fatta di vetro e metallo, luci, palazzoni enormi e grattacieli, costruita apposta per stupire e attirare turisti - che difatti accorrono a frotte. A parte che e' sul mare, e' anche tagliata in due da una specie di canale che si puo' attraversare su traghetti scassati e, soprattutto, puzzolenti, in puro stile arabo. Ma l'umidita' al 90% e le temperature sopra i 40 ne fanno un posto francamente invivibile, sia d'inverno che (specialmente!) d'estate.

E poi torniamo qui a Kabul. Che altro si puo' dire di questa ridente (?) citta'? Mah... non ho mai parlato dei trasporti, mi pare, ma a parte i taxi scassatissimi, fumosi, e qualcuno persino senza portiere, ci sono solo dei piu' che fatiscenti autobus quasi sempre impossibili da prendere, come dimostra questa foto. Molto meglio andare in giro a piedi, anche se appena si mette il naso fuori si viene assaliti dai soliti mendicanti, in genere bambini piccoli e piccolissimi. Questo, ovviamente, le rare volte in cui e' permesso uscire. Molti vendono cartine, mappe, libri, riviste. Altri vanno in giro con un piccolo secchiello delle dimensioni di un barattolo di pelati da cui esce un misterioso fumo. Respirare quel fumo corrisponde a una specie di benedizione, qualcosa di simile a un rimedio contro il malocchio. Altri vendono te', altri ancora si mettono sul marciapiede con una bilancia, a disposizione di chi avesse un improvviso desiderio di pesarsi. Tantissimi invece sono i mutilati, molti dei quali vecchi senza gambe, che girano su tavole con le ruote, o in rari casi su specie di biciclette adattate. Assai probabilmente vittime di mine. Tantissime anche le donne, coperte da luridi burqa ridotti a brandelli. Le regole ci vietano fermamente di dare soldi a chicchessia, ma a volte e' proprio difficile...

Tutti quanti sono comunque ansiosi di farsi fotografare, e si mettono in posa in atteggiamenti piu' o meno eroici e dignitosi. Questa, ad esempio, e' una delle guardie della nostra Guest House. Bravo guaglione, molto taciturno (e notate il calzino fuori ordinanza...). La casetta blu che vedete al suo fianco e' la loro "casa". Stanno li' tutto il giorno, ascoltando musica e ingozzandosi di te', per lo piu' in ciabatte. Ogni tanto mettono in mostra la loro mitragliatrice, probabilmente un residuato della guerra contro i Russi, il che ci fa sentire enormemente piu' sicuri. Ehm...

Quando non si puo' uscire (di questi tempi, quasi sempre) e quando non siamo in ufficio, che si fa per sopravvivere? Be', un party, una festa, una cena, o qualcosa di simile. E' l'unico modo per riunirsi tra Internazionali, lasciando fuori gli Afghani e le loro fisime. In particolare, Simone ed io ci troviamo sempre d'accordissimo su questo argomento. Le rare volte in cui i punti di vista divergono su argomenti particolarmente importanti (ad esempio il grado di cottura dell'hamburger, o se la foglia di insalata vada sopra o sotto quest'ultimo) organizziamo un consulto sempre molto costruttivo che finisce invariabilmente con la concorde estinzione dell'oggetto del contendere. Insomma, l'hamburger ce lo mangiamo.

Per le feste a livello Guest House la storia e' un po' diversa. In genere si mette in mezzo il personale della Guest House stessa, che si occupa della cucina, dell'immancabile bbq di kebab, delle bevande, e di tutto il resto. Io sono particolarmente fortunato, perche' la ghenga della GH2 e', a mio parere, la migliore tra tutte le 5 GH della WFP. Eccoli qui, o almeno una parte. A sinistra c'e' un cleaner, il livello infimo, che si occupa della pulizia delle stanze. Il suo nome e' un mistero gaudioso che persiste da piu' di un anno. Subito accanto, nell'ombra, c'e' Shah, che si occupa della sorveglianza dei veicoli che entrano in GH. E' simpatico, e uno dei pochi che mi chiama per nome invece del terribile "Mr. Alex". Con la maglietta bianca c'e' Saboor, che in altri contesti potrebbe essere chiamato "il maggiordomo". Una specie di livello gerarchico superiore. Fa da "ufficiale di collegamento" tra la cucina e la sala da pranzo, attende agli ospiti e alle loro necessita', a volte fa la spesa. Guaglione positivo. E infine, all'estrema destra, una di quelle due infelici persone che hanno totalmente sbagliato carriera. In pratica, uno dei due cuochi. Ha anche l'estrema sventura di chiamarsi con l'aborrito nome ben noto a tutti noi: Naseer.
Notate come nessuno guardi dritto in camera, e come Saboor abbia preso questa posa da "sono un figo", tipica di quasi tutti gli Afghani che si fanno fotografare.
Manca in pratica il solo Gulbodin, l'autista ufficiale della GH2. Gran bravo ragazzo, siamo diventati praticamente amici. Probabilmente il miglior autista che la WFP abbia attualmente. Sempre pronto, responsabile, soprattutto estremamente affidabile, quando lo chiami arriva. Cosa che non si puo' dire di tanti altri autisti. A volte li chiami e ti senti rispondere "Ora non posso venire, sto mangiando". Lui no, lui interrompe il pasto e corre in tuo soccorso. Un grande.

Per finire, due foto carine. Nella prima, una panoramica della GH2 durante la festa dell'altra sera. Notate il falo' al centro, accanto al quale abbiamo dormito Mark e io. La seconda mostra invece uno dei lauti pasti che ci concediamo Simone, Mark ed io a pranzo. Sul tavolo, i resti di un paio dei mitici "polli di Moussa". "Moussa" e' quella che da noi potremmo chiamare una rosticceria, che tra le altre cose propone questi polli interi fritti in crosta piccante. Ora, se si sorvola su certi dettagli (ad esempio, a quale tipo di macchina apparteneva l'olio usato per friggerlo), non si puo' negare che il pollo sia buono. Anche le patatine che lo accompagnano sono molto migliorate, nelle ultime settimane. Probabilmente il buon Moussa ha cambiato l'olio alla macchina.

Interludio 

Be', questa non c'entra veramente niente. Anzi, "gnente". Pero' mi e' capitata tra le mani e l'ho trovata quanto meno simpatica, percio' la voglio pubblicare (il blog e' mio, ecc. ecc...). Conosco qualcuno che probabilmente mi trattera' male e mi dara' del maschilista, sciovinista e quant'altro... ma vabbe', sono i rischi del mestiere di blogger...

Installazione di Moglie 1.0 : il nuovo software

L'anno scorso un mio amico ha effettuato l'aggiornamento da
Fidanzata 6.0 a Moglie 1.0, ed ha scoperto che quest'ultima ha una tale occupazione di memoria da lasciare pochissime risorse di sistema per altre applicazioni. Egli ha anche notato che Moglie 1.0 ha la tendenza a generare processi-figli, che consumano ulteriori preziose risorse.

Vi è inoltre un altro fenomeno negativo, non indicato sulla documentazione del prodotto, la cui probabile presenza era stata avvisata da altri utenti.
Non solo infatti, Moglie 1.0 si installa in modo tale da essere lanciata per prima all'inizializzazione, e controllare cosi tutte le attività del sistema; ma inoltre, come lui ha avuto modo di scoprire, alcune applicazioni, come PokerNotturno 10.3, Ubriacatura 2.5 e NotteAlPub 7.0 non riescono più a partire, mandando in stallo il sistema appena lanciate, anche se esse funzionavano perfettamente prima dell'installazione di Moglie 1.0. L'applicazione Calcetto 2.2 inoltre funziona a tratti.

All'installazione, Moglie 1.0 installa anche alcuni plug-in indesiderati come Suocera 55.8 e Cognato in versione beta. Di conseguenza, le prestazioni del sistema decadono inesorabilmente con il passare del tempo.

Ecco alcune caratteristiche che sarebbero gradite nella versione 2.0 di Moglie: Personalmente, per evitare i problemi causati da Moglie 1.0, ho deciso di installare piuttosto Ragazza 2.0. Anche cosi', comunque ho avuto parecchi problemi. Apparentemente e' impossibile installare Ragazza 2.0 direttamente su Ragazza 1.0; occorre prima disinstallare Ragazza 1.0. Altri utenti mi hanno detto che si tratta di un bug di vecchia data.

Da prove effettuate mi sembra che le due versioni di Ragazza entrino in conflitto nella gestione delle porte I/O. E' strano che non abbiano ancora corretto un errore così evidente. Cosa ancora peggiore, il programma di disinstallazione di Ragazza 1.0 non funziona bene, lasciando alcune "fastidiose
tracce" nell'applicazione del sistema.


Ma il fatto più fastidioso è che tutte le versioni
di Ragazza aprono continuamente una finestra di dialogo che decanta i vantaggi
del fare l'aggiornamento a Moglie 1.0.


AVVISO DI BUG: Moglie 1.0 ha un bug non documentato. Se si prova ad installare Amante 1.1 prima di disinstallare Moglie 1.0, Moglie 1.0 cancella, senza possibilità di recupero i file Soldi.dll e Casa.dll prima di effettuare l'autodisinstallazione. Quindi Amante 1.1 si rifiuterà d'installarsi, segnalando la mancanza di risorse di sistema.

martedì, agosto 17 [23:41]

Varie ed eventuali 

Post quasi inutile, ma serve a segnalarvi una pagina splendida. L'indirizzo lo mettero' nei link a sinistra, ma intanto la trovate qui. E poi ho anche trovato quest'altra catena di S.Antonio.

Da queste parti nulla di nuovo, tranne che domani e' la Festa dell'Indipendenza. Si festeggia l'indipendenza dal colonialismo inglese (trattato di Rawalpindi, 1919). Quindi probabilmente ci sara' un sacco di gente per strada, e come al solito ci viene sconsigliato di andarcene in giro nei prossimi due giorni. In realta' e' arrivata una mail della Sicurezza in cui si dice che i festeggiamenti saranno molto meno imponenti dell'anno scorso, ci sara' solo una parata che traversera' mezza citta'. Sarebbe interessante andare a vedere chi/cosa sfilera'... forse i vigili con le loro divise tutte diverse, o forse i militari con le divise fatte in casa, i sandali e gli AK arrugginiti. Mah... ho sempre uno shalwar camiz che mi mimetizza alla perfezione, chissa', magari faccio un giro (voci fuori campo di almeno due o tre persone che urlano: "NOOOOO!!! Ma che sei matto!?!?! Stattene a casa!!!! Non uscire!!! E' pericoloso!!!!"). Vabbe', scherzavo.

Dopotutto sono curioso, ma non deficiente. Tant'e' che, ad esempio, a Kandahar e a Hirat ci mando Naseer e Mustafa, mica ci vado io! Anche a Hirat infatti attualmente e' in corso una specie di battaglia tra il signorotto locale, Ismail Khan, e quello della provincia vicina (entrambi dal nome impronunciabile). Anche la WFP locale e' all'erta, con le missioni sospese, il personale non indispensabile confinato a casa. Ma potra' mai questo essere un paese normale, co' 'sta gente???

lunedì, agosto 16 [22:08]

Si va! 

Piano ufficializzato, approvato e gia' rimandato. Nel senso... Ho preparato un piano di viaggio per me, Naseer e Mustafa, per fare il giro degli Area Office e correggere i dati. Non e' stato proprio semplice, perche' c'erano diverse variabili in ballo, quali ad esempio il numero di giorni minimo necessario per ogni Area Office, gli orari dei voli UNHAS, e le preferenze di ciascuno di noi. Gia', perche' io volevo tornare a Fayzabad, Naseer voleva andare a Mazar e Herat, e nessuno voleva andare a Kandahar per ovvie ragioni. Alla fine io mi sono prepotentemente preso Fayzabad e ho generosamente accettato Jalalabad, lasciando Mazar a Mustafa e Herat a Naseer. A Kandahar ovviamente ci mando Naseer...

La partenza era fissata per giovedi' prossimo, ma improvvisamente si e' saputo che mercoledi' e' festa (si celebra l'Indipendenza), per cui non c'e' piu' tempo per preparare tutti i documenti e ottenere il nulla osta della sicurezza. Quindi ho rimandato tutto alla settimana prossima. Giovedi' 26 percio' parto per Fayzabad, e torno il giovedi' dopo, il 2. Poi riparto sabato 4 per Jalalabad e torno giovedi' 9. Finalmente riusciro' a vedere qualcos'altro, oltre a questa ridente (?) cittadina. Torno poi volentierissimo a Fayzabad, ma questa volta avro' la mia BELLISSIMA macchinetta digitale con cui faro' delle foto BELLISSIME, che poi vi faro' vedere.

Che altro? Niente di che. Negli ultimi giorni nessun allarme, nessun razzo, nessun terremoto, nessuna restrizione dei movimenti - mi sto quasi annoiando. Gira tra l'altro voce (non confermata) che per il periodo delle elezioni ci evacueranno tutti per almeno tre settimane. Cosa voglia dire (sempre che sia vero) non e' esattamente chiaro. Non si sa se ci mandano a casa, o a Islamabad o a Dubai, e se quelle tre settimane ce le pagano o meno. Comunque, aspettiamo notizie piu' certe prima di fare salti di gioia.

Parlando di viaggi, ho un aggiornamento sulla Swiss Skies, quella nuova compagnia che vola da Kabul direttamente a Parigi. L'offerta che loro chiamano R&R si e' rivelata una fregatura, nel senso che il viaggio costa si' 400-500 dollari, ma solo se si va e si torna in cinque giorni. Ovviamente inapplicabile nel nostro (quanto meno mio) caso. Quindi niente, si ritorna ad accumulare miglia con la Emirates, a perdere un paio di giorni a Islamabad, ecc. ecc...

sabato, agosto 14 [22:10]

Fine settimana 

Fine settimana in cui si nota un certo risveglio della vita sociale kabulliana, sopita da almeno un paio di mesi. Ieri sera party qui da noi per celebrare la partenza di Jolanda, che a settembre se ne andra' al Cairo. Da noi arrivera' una tizia nuova per sostituirla, una tale Jean di cui non si nient'altro, nemmeno il cognome. Contrariamente alla tradizione WFP, e' stato un party niente male. Si', perche' tradizionalmente i party WFP sono di una noia mortale. E non posso fare a meno di notare che in TUTTI questi party e' Mark che si occupa della musica... Questo invece era carino. La musica aveva un volume decente, si riusciva persino a parlare, e il classico programma reggae-hip hop-musica africana e' scattato solo molto tardi, quando ormai la maggior parte della gente se ne era andata e quindi non aveva piu' molto senso. Nelle intenzioni doveva essere un party 18.00-mattina, nel senso che poteva andare avanti tutta la notte, ma qui la gente non e' abituata a questi stravizi. Ci sono quelli che sono talmente assuefatti al coprifuoco che alle 22.01 crollano dal sonno. Due o tre invece hanno dormito qui. Per quanto riguarda me e Mark, ci siamo attrezzati con cuscini e cuscinoni nel giardino della GH, e ci siamo addormentati accanto a un bel falo', come a un campeggio. Ci ha svegliato stamattina qualche palloncino che scoppiava per il caldo, il sole e il muezzin della moschea qui vicino. Non necessariamente in quest'ordine.

Stasera invece party all'InterSos, dove ho rivisto nientemeno che Roberto e Francesco (Trento e Milano) che avevo perso di vista da un paio di mesi. Ho anche conosciuto Ferdozi, il manager del ristorante iraniano Shandiz, che si occupava del catering. Niente da dire, il suo kebab di pollo e' il migliore di Kabul - e anche quello di agnello non e' per niente male. Gli ho fatto un sacco di complimenti, gli ho detto che allo Shandiz ci vado spesso, ho tessuto le lodi del locale e dei cuochi, e ho rimediato un invito per "la prossima volta". Ovviamente, ne approfittero' ben presto...

Domani comincia un'altra settimana di passione, fra Tristo e scienziati sparsi qua e la', Islamabad compresa. Spero che Susana torni presto, ho un sacco di cose da raccontarle... Dovro' anche decidere dove, come e quando andare in giro per correggere sti maledetti dati. Probabilmente partiremo io, Naseer e Mustafa contemporaneamente, cosi' ciascuno lavorera' su solo due dei sei Area Office. Penso che per me prendero' Fayzabad e Mazar. Innanzitutto perche' torno volentieri a Fayzabad (e Mazar e' li' vicino) e poi perche' sono al nord, che comunque rimane la zona piu' sicura per gli stranieri. Hirat, ad ovest, non mi attira piu' di tanto ( e poi e' lontana), e di questi tempi per un internazionale non e' molto igienico andare a Kandahar... a parte che ci fa un caldo animale!

mercoledì, agosto 11 [16:17]

Politica 

La campagna elettorale sta entrando nel vivo, si dice. La situazione e' un po' confusa, ma provo comunque a raccontarvela in due parole.

Succede questo. Karzai, il presidente attuale, ha cambiato partner. Prima il suo vice era un tale Gen. Mohammad Fahim, di etnia Tagika, e l'ha sostituito con Ahmad Zia Massoud, il fratello del compianto Ahmad Shah Massoud, ucciso da Al Qaeda il 9 settembre 2001. Questo perche' Karzai voleva assicurarsi il voto dei mujaheddin, che sotto Massoud avevano combattuto i Russi tra il 79 e l'89. La mossa pero' non e' riuscita, perche' i mujaheddin per qualche misterioso motivo sembrano voler appoggiare il principale rivale di Karzai, Yunus Qanooni. In piu' Karzai si e' dato la zappa sui piedi perche' adesso anche la comunita' Tagika ce l'ha "ovviamente" con lui. "Ovviamente" pero' da queste parti e' una parola grossa. Infatti, sorpresa sorpresa, anche Zia Massoud e' un Tagiko. Pero' a quanto pare Fahim e' preferito perche' ha gia' ricoperto i ruoli di vice presidente e di ministro della difesa, e a quanto pare e' stato apprezzato dalla sua gente. Massoud in realta' e' quasi un perfetto sconosciuto. D'altra parte anche il trombato Fahim a questo punto ha dichiarato di voler supportare Qanooni (Tagiko anch'esso!). Tutto questo balletto di Tagiki ha comunque irritato le altre etnie, che ancora non si sa chi cavolo voteranno.

L'unico che sembra ancora sostenere Karzai e' Burhanuddin Rabbani, che era divenuto presidente quando i russi se ne andarono, nel 1992. Guarda caso, Rabbani e' il suocero di Zia Massoud, e ha dichiarato che il siluramento di Fahim aumentera' l'unita' e la stabilita' del processo elettorale (ma non si e' capito bene come). Inoltre, Rabbani ha detto che Fahim e' entrato in campagna elettorale "per reazione emotiva", e che in realta' non sarebbe in grado di raccogliere il supporto degli altri gruppi etnici afghani. Non e' chiaro pero' se Karzai sia invece in grado di farlo...

A suo favore Karzai ha il successo della campagna per la registrazione degli elettori, che dopo qualche zoppia iniziale ha accelerato moltissimo. Adesso sono quasi 9 milioni i votanti registrati, su un totale di circa 10 milioni di persone. Nel frattempo, la maggiore autorita' religiosa afghana, il Consiglio Generale degli Ulema, ha emesso un decreto religioso per condannare la coltivazione dei papaveri da oppio, e anche questo va a favore di Karzai. A proposito di oppio, ho letto da qualche parte che la guerra ha avuto come solo effetto la ripresa della produzione di oppio, che era quasi scomparsa sotto i Talebani. Ovviamente era uno di quei giornali che non perdono occasione di fare un po' di demagogia di parte... non dice, infatti, COME i Talebani avevano risolto il problema. Se volete ve lo racconto, ma magari potete immaginarlo da soli. Vi dico solo che c'entra del fuoco, delle pubbliche esecuzioni, del metallo affilato e tagliente, e un sacco di sangue...

Aggiornamento sulla connessione 

Qualcosa si e' finalmente mosso. Dopo essermi lamentato con tutti e dopo la mail di Jolanda, il "signor Islamabad" e' venuto fuori, nella persona di tale Waheed Abib, a quanto pare il capoccione dei tecnici in Pakistan. Il signore in questione evidentemente pensa che qui siamo tutti tonti. Prima ci ha mandato una esilarante mail in cui diceva che tutto funzionava alla perfezione, e che se non riuscivamo a mandare e ricevere file era per via del sovraccarico della rete dovuto a Lotus Notes. Quando sono riuscito a smettere di ridere, ho consigliato a Naseer di richiamarlo e di farsi dare "qualche dettaglio in piu'". Il Tristo ha chiamato, e il simpatico Waheed gli ha tenuto occupato i suoi due neuroni per almeno un quarto d'ora. Alla fine il Tristo riattacca e mi spiega, tutto soddisfatto e con aria da professorone, che il problema e' dovuto al fatto che Islamabad usa due hub per connettere Kabul con il resto degli Area Office. In pratica, da quanto ho capito, ci sono due tronconi di rete, uno Kabul-Islamabad e un altro Islamabad-Area Office. I due tronconi sono poi connessi tra di loro, ed e' questo pezzetto che rallenta il tutto. Qual'e' stata la brillante soluzione di Islamabad? Ci hanno messo a disposizione un disco condiviso, su cui gli Area Office possono scrivere, e da cui noi possiamo leggere, e viceversa.

Ora. A parte il fatto che il problema non e' tanto la lentezza quanto il funzionamento in se', visto che la connessione salta un minuto si' e l'altro pure. A parte anche il fatto che quasi tutto il mondo usa due hub (qualcuno pure svariate decine) e le rispettive reti vanno una bomba. Ma e' la "soluzione" che mi sconcerta piu' di tutto... insomma, equivale a dire "abbiamo uno splendido ascensore, ma purtroppo non funziona. Soluzione? Prendete le scale". Ma non sarebbe meglio aggiustare l'ascensore, dico io? Che magari avranno anche pagato una barca di soldi...



martedì, agosto 10 [09:18]

Connessioni ballerine 

Da quando sono tornato la connessione va peggio che mai. Salta, riprende, poi salta ancora. Ho passato tutto ieri cercando di scaricare i dati di Mazar, ma niente da fare. Ho provato tutto: Internet, FTP, mail, persino Messenger, ma niente di niente. Per ICQ ormai ho perso le speranze. E' gia' tanto che la posta funziona. Ieri mi sono ufficialmente lamentato, e Jolanda ha prontamente scritto una mail ai "livelli alti" per segnalare il problema, che pare sia a Islamabad (ma guarda... non ne dubitavo minimamente). Pare che quei gran scienziati si divertano a chiudere le porte di trasmissione in base all'umore del momento. Ho parlato anche con il "capo tecnico" di qui, che mi ha confermato che "e' colpa di Islamabad". Al che mi sono un po' alterato, perche' non credo esista un "signor Islamabad". Ho chiesto percio' di sapere il nome del genio di turno, quello che fisicamente si mette sul firewall, o router, o quel che e', e chiude le porte. Ma non c'e' stato verso... e' tutta una mafia...

Stamattina pure la scossa di terremoto, 06.20 locali. Non molto forte, ma abbastanza da far tremare il letto e le finestre. Spero che l'epicentro sia stato il centro elaborazione dati WFP di Islamabad...

domenica, agosto 8 [11:46]

Dettagli RnR 

Pero' qualche dettaglio ve lo racconto. Allora: prendiamo quattro citta' a caso. Che ne so... Kabul, Islamabad, Dubai, Roma. Se deve succedere qualche casino, dov'e' piu' probabile che succeda? Esatto. Islamabad.

Innanzitutto quando siamo arrivati all'aeroporto abbiamo scoperto che la macchina della Guest House non c'era. Stavamo gia' preparandoci a bestemmiare abbondantemente, quando nella folla intravedo un autista dell'Unicef che avevo conosciuto nei viaggi scorsi. Gli chiediamo un passaggio, e lui non fa problemi, cosi' saliamo in macchina e conosciamo la persona che era venuto a prendere, una ragazza afghana che di nome faceva Zàira e di cognome Azimi. Lungo la strada per la Guest House (tra l'altro, anche lei alloggiava al Savoy Inn), scopriamo che era la sorella di Mustafa, il ragazzetto che lavora qui con me. Il mondo e' proprio piccolo.

Serata allegra con Caterina e una coppia di suoi amici, poi la notte verso le 02.00 torniamo in aeroporto per prendere l'aereo per Dubai. A parte una discussione lunga ed estenuante con il tipo al check in - il classico "primo della classe" che, regole alla mano, non voleva far partire Mark per via del suo visto italiano che iniziava a valere solo il giorno dopo. Ma, passato questo ostacolo grazie al piu' pratico supervisore di turno, scopriamo dopo un paio d'ore di attesa che il volo e' stato annullato per maltempo. E si', perche' su quella simpatica (?) cittadina di Islamabad stava imperversando un furioso temporale. Ad agosto. "Cancellato" in realta' non e' la parola che hanno usato all'aeroporto... secondo loro il volo era stato "rimandato" a mezzogiorno del giorno dopo. Ovvio, no? Un "ritardo" di sole 10 ore... Comunque, abbiamo preso una specie di taxi e siamo tornati in Guest House. Per pura fortuna, direi... innanzitutto abbiamo dovuto chiamare qualcuno per spingere il taxi, che non voleva saperne di partire. Poi l'autista non capiva una sola, singola parola di inglese, e per fargli capire dove dovevamo andare ci abbiamo messo un quarto d'ora. Lungo la strada non siamo riusciti a fargli capire di chiudere il finestrino perche' entrava l'acqua, almeno non fino a quando un camion ci ha sorpassato facendo entrare sei tonnellate d'acqua finite quasi tutte su Mark, che non ne e' stato propriamente contento. E poi a quanto pare l'autista nemmeno conosceva Islamabad, visto che siamo stati noi a dovergli dire la strada. Lui stava semplicemente "tirando dritto", e se non l'avessimo fatto tornare indietro per girare, saremmo probabilmente arrivati al confine cinese.

Comunque, il giorno dopo siamo partiti regolarmente, se non fosse che ormai avevamo perso la coincidenza a Dubai, per cui siamo rimasti un giorno anche li'. Un caldo afoso e umido che manco nelle foreste tropicali... la sera siamo usciti a fare un giro, e ogni cinquanta metri entravamo in un negozio qualunque per goderci un po' d'aria condizionata e respirare un po'. Siamo alla fine arrivati in un pub, completamente fradici come dopo due ore di palestra. Una breve pausa, il tempo di una birra, e poi? Dove mi porta, l'amico? Da non crederci. Nell'unico locale africano di Dubai, dove suonavano degli amici suoi. Quindi persino a Dubai mi sono sorbito reggae, musica africana, hip hop. Lui era tutto contento, e chiacchierava in swahili con una sua amica e un altro tipo che mi ha spacciato come suo fratello. Non ho indagato sul perche' e sul percome avesse amici e fratelli in un equivoco locale di Dubai, sono rimasto un po' e poi ho salutato, ho preso un taxi e me ne sono tornato in albergo.

Il resto del viaggio e' stato tranquillo e senza sorprese. Poi i quattro giorni a Dublino, il ritorno a Roma, la ripartenza. Se non fosse che l'aereo per Dubai passava per Milano, il che ha allungato di due ore un viaggio gia' abbastanza lungo. Tutto questo per seguire Mark e il "suo" faccendiere, che avrebbe dovuto farci risparmiare un sacco di soldi sul biglietto. A conti fatti, sapete quanto ho risparmiato? Quaranta dollari.

Tornai! 

Rieccomi qui, dopo poco piu' di una settimana di svago. Dublino e' carina, ma piove un po' troppo spesso per i miei gusti. La birra e' buona, il sidro pure, la musica e' allegra. Fine.

Ci sono invece grosse novita' qui a Kabul. C'e' una nuova compagnia, la Swiss Skies, che ha avuto il permesso di operare qui a Kabul, con l'autorizzazione delle UN. Il che vuol dire che molto probabilmente la mia prossima RnR iniziera' con un volo diretto Kabul-Parigi (8 ore) invece che con un tristissimo Kabul-Islamabad-Dubai (circa 24 ore). Certo, non accumulero' miglia con la Emirates, ma alla fine chi se ne frega, visto che risparmio un giorno di viaggio. All'andata. E un altro al ritorno, il che fa due giorni in piu' di vacanza. Per non parlare del "salto di Islamabad", che non ha prezzo.

Per quanto riguarda ACORD, nulla di nuovo. La gente continua a lamentarsi perche' i dati sono sbagliati, ma nessuno fa niente per correggerli. Basta che scrivono mail e sono contenti, probabilmente li fa sentire importanti. Quindi e' ormai praticamente deciso che nelle prossime settimane mi imbarchero' con il Tristo in un viaggio afghano che mi portera' a Kandahar, Jalalabad, Mazar-i-Sharif, Fayzabad e Herat per correggere, finalmente, 'sti maledetti dati. La situazione sicurezza rimane quella che e', nulla di buono ma neanche nulla di tanto cattivo. I viaggi aerei sono comunque sicuri, cosi' come i compound UN, contro i quali pare che nessuno abbia "malas intencionas". Sara' l'occasione, finalmente, di vedere un po' qualcosa al di fuori di questa ridente (?) cittadina. Purtroppo ci andro' col Tristo, che non e' la migliore delle compagnie, ma non si puo' avere tutto dalla vita...

Per chiudere, vi segnalo il blog indonesiano di Stefano e Alessandra, che ho messo anche nei link qui a sinistra, cosi' potete leggervi anche quello...

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